Come ormai è noto, la pandemia ha trasformato il lavoro da remoto da pratica ancora in fase di sperimentazione e rivolta ad un ristretto gruppo di lavoratori, ad una diffusa modalità di lavoro. E’ ormai certo che ci troviamo davanti ad un punto di non ritorno, ma quale sarà il futuro del lavoro? Esiste un modello che permetta di integrare i vantaggi del lavoro da remoto con quelli del lavoro tradizionale in ufficio? Per noi la risposta sta nel lavoro ibrido.
Leggi questo articolo e scopri perché..
Lavoro ibrido: cosa è?
Come ormai è noto, la pandemia ha trasformato il lavoro da remoto da pratica ancora in fase di sperimentazione e rivolta ad un ristretto gruppo di lavoratori, ad una diffusa modalità di lavoro.
Secondo i dati dell’Osservatorio sullo Smart Working del Politecnico di Milano, le persone che hanno lavorato a distanza nel 2020, in particolar modo nel momento di fase acuta della pandemia, sono state 6,58 milioni, a fronte di circa 570 mila lavoratori registrati nel 2019. Si stima inoltre che, al termine dell’emergenza, le persone che lavoreranno almeno in parte da remoto saranno complessivamente 5,35 milioni.
Risulta chiaro che ci troviamo davanti a un momento di svolta: tornare indietro non è né possibile, né sensato e anche in questo momento, come in ogni momento di grande cambiamento le aziende si trovano davanti a nuove sfide e grandi opportunità.
I dati parlano chiaro: una grande flessibilità e una modalità di lavoro ibrida saranno alla base del “new normal”.
Affinché la nuova normalità sia però sostenibile, diventa necessario interrogarsi sul costo umano del lavoro da remoto, chiaramente emerso in questo anno di pandemia.
Il lavoro ibrido: i dati dell’ultimo anno
La ricerca The Next Great Disruption Is Hybrid Work—Are We Ready? condotta da Microsoft, mostra i dati sull’utilizzo degli strumenti Microsoft relativi a febbraio 2020 comparati a quelli di febbraio 2021; di seguito un piccolo riassunto di quanto emerso:
- Il tempo speso in meeting su Microsoft Teams è più che raddoppiato
- La durata media dei meeting è aumentata di 10 minuti, passando da 35 a 45 minuti
- L’utente medio di Teams ha inviato il 45% in più di chat settimanali e il 42% in più di al di fuori dell’orario di lavoro
- Il numero di email inviate è aumentato di 40 miliardi
La ricerca segnala inoltre che questa grande mole di scambi comunicativi non è stata né strutturata nè pianificata: il l 62% delle chiamate e delle riunioni non erano state programmate. È evidente che per i lavoratori risulta molto difficile e pressante restare al passo; nonostante il sovraccarico di riunioni e chat, infatti, il 50% delle persone risponde alle chat di Teams entro cinque minuti o meno, un tempo di risposta che non è cambiato da un anno all’altro. È chiaro che l’intensità delle giornate lavorative è notevolmente aumentata, ed è diventata ormai troppo difficile da gestire per i lavoratori.
Un nuovo approccio: il lavoro ibrido
Per questo è ormai indispensabile adottare un approccio più consapevole e strutturato, un approccio che cerchi di coniugare in maniera bilanciata i vantaggi della presenza fisica sul luogo di lavoro con quelli offerti dal lavoro a distanza: un approccio ibrido.
Come Wattajob riteniamo fondamentale lavorare su due aspetti: aumentare la consapevolezza delle organizzazioni e delle persone su questi temi e identificare e strutturare un nuovo modello organizzativo che tenga conto delle diverse dimensioni del lavoro ibrido. Partendo da questa logica, abbiamo creato un modello che rappresenti le diverse dimensioni del lavoro ibrido, badato su quattro aree:
- Focus: la dimensione della concentrazione e della produttività individuale
- Collaborazione: la dimensione della co-creazione e della condivisione di contenuti
- Relazioni: la dimensione delle reti sociali, formali e informali, interne all’organizzazione
- Benessere: la dimensione dell’equilibrio e dell’integrazione vita-lavoro
Ciascuna di queste dimensioni è fondamentale e deve essere strutturata e ottimizzata in un approccio ibrido.
L’integrazione di strumenti digitali di communication e collaboration offre una grande opportunità: la possibilità di monitorare ciascuna di queste dimensioni e di analizzare in maniera oggettiva lo status dell’organizzazione. L’utilizzo dei dati diventa quindi fondamentale per definire nuovi obiettivi e strutturare nuovi processi e nuove abitudini all’interno dell’organizzazione.
Con l’obiettivo di aumentare la consapevolezza delle organizzazioni e di diffondere un approccio data driven, basato su un’analisi puntuale per ciascuna delle dimensioni del lavoro ibrido, abbiamo lanciato Hybris Habits: un assessment gratuito che permette alle organizzazioni di misurare il loro livello di integrazione del lavoro ibrido.
Compilando il questionario, le organizzazioni otterranno una profilazione generale e un’analisi legata a ciascuna delle quattro dimensioni del lavoro ibrido.