“L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti.” Sosteneva Henry Ford. “Sbagliando si impara” ci dicevano le nostre mamme quando da piccoli commettevamo degli errori che ci avrebbero fatto diventare grandi.
Alla base dell’apprendimento e della crescita professionale e personale ci sono quindi l’esperienza e gli errori? Su questa teoria si basa lo Scenario Based Learning, di cui vi abbiamo parlato qualche settimana fa. Oggi cerchiamo di capire meglio come funziona!
Lo Scenario Based Learning (SBL), è un approccio didattico flessibile utilizzato per insegnare e allenare competenze attraverso contesti interattivi basati sulla risoluzione di sfide e problemi.
Per risolvere i problemi e le sfide presentate, i discenti dovranno utilizzare la loro esperienza, le competenze apprese durante il percorso formativo e tutta la loro capacità di problem solving e pensiero critico e creativo. Lo Scenario Based Learning permette di mettersi alla prova in un ambiente molto vicino al mondo reale, ma protetto da rischi e pericoli.
L’obiettivo di ogni formazione aziendale è quello di aumentare sia la competitività del lavoratore che quella dell’azienda. Affinché questo avvenga è necessario che il dipendente applichi nel contesto lavorativo quotidiano i concetti appresi durante la formazione. Purtroppo però, spesso questo non avviene e le competenze teoriche rischiano di restare lontane dalla vita quotidiana in azienda.
I percorsi formativi progettati sullo Scenario-Based Learning, al contrario, lanciano sfide collegate a contesti reali e presentano problemi che possono concretamente presentarsi ogni giorno in azienda. Per questo rafforzano la capacità dei discenti di prendere decisioni, facendoli riflettere sul perché certe azioni sono sbagliate e mostrando loro l’impatto e le conseguenze che avrebbero nel mondo reale.
Lo Scenario Based Learning è un approccio didattico che può essere utilizzato:
- All’interno di percorsi didattici tradizionali, per testare e riflettere su quanto appreso;
- Come metodologia alla base dell’intero percorso formativo, con l’utilizzo di uno schema narrativo principale e una serie di personaggi e scenari presentati durante il percorso;
- In combinazione con altre metodologie come la Gamification ed il Microlearning
Scenario Based Learning: 4 punti di forza
Quali sono i punti di forza dello Scenario Based Learning? Vediamone alcuni:
- Permette di applicare le conoscenze a contesti lavorativi reali. Come abbiamo detto, l’obiettivo della formazione aziendale è quello di far applicare al discente sul posto di lavoro ciò che ha appreso durante i corsi. Lo Scenario Based Learning si basa proprio su questo: far applicare le conoscenze apprese dai lavoratori a contesti reali;
- Mostra le conseguenze degli errori. Abbiamo detto che gli errori sono passi verso il successo, ma quali sono le conseguenze degli errori nella vita reale? Lo Scenario Based Learning crea un ambiente nel quale sbagliare è sicuro e non comporta alcun rischio. Questa metodologia mostra in maniera immediata le conseguenze di ciascun passo sbagliato, dando l’opportunità al discente di capire dove esattamente ha commesso l’errore. I feedback immediati sono fondamentali per comprendere e memorizzare l’errore e soprattutto evitarlo in futuro.
- Favorisce il pensiero critico. Lo Scenario Based Learning stimola il pensiero critico dei discenti, tirando in campo le loro capacità analitiche e cognitive. Si chiede al discente di risolvere sfide e problemi; insegnandogli ad analizzare problemi complessi e individuare soluzioni efficienti alla sfide quotidiane dell’azienda.
- Presenta sfide reali e quotidiane. Nei percorsi costruiti attraverso lo Scenario Based Learning le sfide che vengono lanciate sono sempre reali e basate su contesti di vita quotidiana. Lo stretto collegamento con argomenti e temi familiari e quotidiani aumenta il coinvolgimento dell’utente e lo spinge e mettersi alla prova e rischiare.
Scenario Based Learning: come motivare i discenti?
La motivazione è la forza che spinge le persone a compiere azioni per raggiungere determinati obiettivi. Esistono due tipi di motivazione:
- Intrinseca: la motivazione nasce da un desiderio interno alla persona;
- Estrinseca: la motivazione nasce da eventuali premi o riconoscimenti esterni derivanti dal completamento di determinati compiti.
Nella formazione spesso i discenti sono inizialmente mossi da motivazione estrinseca; questo significa che partecipano ai corsi perché obbligati a farlo. Lo Scenario-Based Learning punta a sviluppare la motivazione intrinseca al discente. Ma come?
Secondo Csikszentmihalyi la motivazione intrinseca emerge quando c’è un bilanciamento tra le conoscenze attuali del discente e le sfide che si trova a sostenere. In sostanza una persona con basse capacità di problem solving riuscirà a risolvere soltanto situazione semplici; ma mano a mano che le risolverà aumenteranno le sue capacità di problem solving e potrà quindi affrontare sfide sempre più impegnative.
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Per mantenere motivato il discente quindi è necessario aumentare il livello di difficoltà delle sfide mano a mano che le sue competenze aumentano.
Ricapitolando: se le competenze del discente sono maggiori di quelle necessarie per risolvere la sfida, si annoierà molto velocemente; se al contrario sono troppo inferiori a quelle richieste si sentirà frustrato. In entrambi i casi perderà la motivazione e abbandonerà il percorso.
Questa teoria è alla base delle progettazioni di percorsi di Scenario-based learning e aiuta a garantire la motivazione di tutti i dipendenti coinvolti nella formazione.
E tu? Hai mai testato lo Scenario Based Learning? Che risultati hai ottenuto?
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