Philosophy for Children: la filosofia per educare il pensiero

Come ogni terzo giovedì di novembre a partire dal 2002, oggi si celebra la Giornata Mondiale della Filosofia. Il WattaBlog! prende parte a questo evento raccontandovi cosa può fare la filosofia quando, da materia insegnata alle scuole superiori, si trasforma in un vero e proprio metodo per educare il pensiero: la Philosophy for Children & Community.

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Come ogni terzo giovedì di novembre a partire dal 2002, oggi si celebra la Giornata Mondiale della Filosofia. Il WattaBlog! prende parte a questo evento raccontandovi cosa può fare la filosofia quando, da materia insegnata alle scuole superiori, si trasforma in un vero e proprio metodo per educare il pensiero: la Philosophy for Children & Community.

philosophy for children - testo ask more questions
Per la gioia di Socrate, la filosofia sta tornando di moda. Un esempio? È notizia recente che Irlanda e UK abbiano introdotto l’insegnamento della filosofia nelle scuole elementari, con lo scopo di potenziare il pensiero critico già dalla più tenera età. E anche in Italia le sperimentazioni per portare questa antica disciplina tra i più piccoli non mancano.
A qualcuno potrà sembrare strano: spesso si percepisce la filosofia come qualcosa di un po’ misterioso e soprattutto di molto lontano dalla vita quotidiana di ognuno di noi; al contrario la filosofia, invisibile e silente, regge ogni attività della nostra vita. Non solo si cela dietro i “grandi temi”, come l’economia, l’etica o le leggi, ma è anche guida inconsapevole delle scelte quotidiane di ognuno di noi: quando esprimiamo un giudizio, prendiamo una decisione, offriamo un consiglio, lo facciamo sulla base di assunti filosofici personali, su cui magari non ci siamo mai interrogati in modo esplicito.
I punti su cui ci interessa mettere l’accento in questo articolo sono due:

  • la filosofia non è solo la storia della filosofia che si insegna alle superiori: è un metodo, un approccio, con cui possono iniziare a fare pratica già i bambini
  • la filosofia ci accompagna lungo tutto l’arco nella vita e in ogni contesto: questo significa che si può fare filosofia fuori da scuola e con gli adulti, in ambienti informali e persino in azienda

Ma in che modo allenare alla filosofia le menti giovani e meno giovani? Esistono più risposte, come: il dialogo socratico, il counseling filosofico, i Café Philo, la P4C. Oggi vogliamo concentrarci proprio su quest’ultima: la P4C, o Philosophy for Children (& Community).

Che cos’è la Philosophy for Children?

philosophy for children - bambino che volaLa Philosophy for Children è un metodo educativo che si è sviluppato a partire dagli anni ‘70 grazie a Matthew Lipman, fondatore dello IAPC – Institute for the Advancement of Philosophy for Children.
Questo metodo nasce dall’esperienza di Lipman come docente universitario: accorgendosi che spesso i suoi studenti mancavano delle capacità di ragionamento logico, Lipman ha iniziato a progettare un programma di sviluppo del pensiero che potesse iniziare già dai primi anni scolastici, in modo da aiutare i bambini a diventare adulti capaci di pensare in modo razionale e di argomentare le proprie opinioni.
Ideato per essere applicato dalle scuole elementari alle scuole superiori, questo metodo si basa sul concetto di comunità di ricerca.

Portare la P4C in classe non significa spiegare ai bambini Socrate e Aristotele: significa usare la filosofia come metodo di educazione al pensiero, che favorisce in particolare lo sviluppo di pensiero critico, pensiero creativo, pensiero caring o valoriale.
Inoltre la pratica della ricerca filosofica – che non è mai attività solitaria, ma è svolta in modo corale all’interno di una classe trasformata in comunità di ricerca – favorisce l’ascolto dell’altro, il confronto tra le idee, l’integrazione e la tolleranza. Basi importanti per l’educazione alla cittadinanza.

Ma cosa significa esattamente trasformare la classe in una comunità di ricerca? Significa costruire un gruppo di indagine filosofica, il cui scopo sia discutere e ricercare insieme, secondo ragione, il significato di idee, temi di rilevanza filosofica ed esperienze vissute; significa incentivare gli studenti ad esporre le proprie opinioni e ad ascoltare quelle degli altri da pari a pari, all’interno di una comunità di impronta democratica.

Come avviene in concreto una sessione di Philosophy for Children?
Gli studenti sono fatti sedere in cerchio e iniziano la sessione leggendo un brano dal curricolo P4C ideato da Lipman: una serie di testi ottimizzati per le diverse età, che presentano precise caratteristiche in grado di stimolare l’indagine filosofica da parte della comunità di ricerca. Partendo da questi testi, i ragazzi identificano insieme le domande da cui inizierà la discussione, che verrà affrontata attraverso il dialogo critico-argomentativo (ben diverso da una semplice chiacchierata).

In questo processo, la classe/comunità di ricerca è guidata da un facilitatore, formato al metodo della P4C secondo standard condivisi dalla comunità di settore a livello internazionale. Il suo compito non è direttivo, bensì di guida: deve monitorare la validità della discussione e spingerla il più possibile verso l’approfondimento e l’astrazione.

In Italia, così come in molte altre parti del mondo, le scuole interessate a percorsi di P4C sono in aumento ed esistono sperimentazioni persino con bambini della scuola materna. Le aspettative per il futuro? Considerare la filosofia a scuola uno strumento essenziale, da inserire in ogni ciclo scolastico.

Dalla Philosophy for Children alla Philosophy for Community

philosophy for community - together
Negli ultimi anni, la “C” della formula P4C ha iniziato a indicare anche un termine diverso da children, ossia: community. Andando infatti oltre le aspettative di Lipman, l’uso di questa pratica filosofica di comunità si è diffuso in contesti extra-scolastici e con gli adulti, facendo emergere i limiti concettuali della formula originaria. Con il temine “community” l’accento è posto più sul metodo della “comunità di ricerca” e sull’uso della P4C come strumento utile per la collettività: la P4C è un metodo che, attraverso lo sviluppo di competenze personali e competenze relazionali, getta le fondamenta per il vivere democratico.

Gli ambiti di applicazione della P4C con gli adulti possono essere diversi: gruppi informali di cittadini, centri per anziani, carceri e comunità di tossicodipendenti, contesti socio-sanitari, aziende. Per quanto riguarda il mondo business, i progetti di P4C in azienda sono ad oggi agli inizi e, come registrato dal CRIF – Centro di Ricerca ed Indagine Filosofica, associazione impegnata nella diffusione della P4C, le esperienze italiane maggiormente significative in questo ambito riguardano il settore ospedaliero e socio-sanitario. Ma le vie per portare con successo la PC4 anche in altri tipi di organizzazioni sono già segnate e, nella Giornata Mondiale della Filosofia, non resta che augurarsi di vederle solcare sempre più spesso dalle imprese interessate a sviluppare le competenze dei propri dipendenti e il senso di collettività.

E tu, hai mai assistito a una sessione di P4C? Condividi con noi le tue impressioni raccontandole nei commenti!

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