Chi non ha mai sentito parlare di Minecraft? È il secondo videogioco più venduto di sempre dopo Tetris e il secondo termine più ricercato su YouTube dopo “music”. Un videogioco mutipiattaforma che permette di esplorare mondi tridimensionali e di crearne di propri, usando dei mattoncini virtuali.
Ma, se è nato come un mezzo di puro intrattenimento, oggi è diventato qualcosa di più: uno strumento didattico, che ha già fatto il suo ingresso nelle scuole e sembra destinato a diventare sempre più utilizzato. Tanto che Microsoft ne ha realizzato un’edizione educational pensata proprio per gli insegnanti: Minecraft Education Edition.
Ma in che modo Minecraft può innovare la didattica? Lo abbiamo chiesto a Marco Vigelini, uno dei 60 Minecraft Global Mentor certificati al mondo.
Ci racconti da dove nasce l’interesse per un uso didattico di Minecraft?
Siamo nell’ambito del game based learning, ci sono diversi videogiochi a supporto della didattica. Minecraft non è quindi l’unico, ma è molto apprezzato dai ragazzi: è il secondo videogioco più venduto al mondo. È quindi molto semplice portarlo in classe, lo conoscono tutti e la maggior parte dei bambini ci gioca perché è facile. Poi in classe diventa uno strumento didattico.
Con “ci giocano tutti”, intendiamo bambini e bambine?
Assolutamente sì. A dicembre 2015 ho fatto il mio primo speech su MinecraftEdu e in quell’occasione ho inserito una slide in cui definisco Minecraft “un videogioco gender inclusive”. Minecraft è universalmente riconosciuto come un gioco inclusivo di genere ed è davvero trasversale. Questa slide non la toglierò mai dai miei speech, ci tengo particolarmente. È uno dei motivi che ci ha spinto a portare Minecraft in classe.
Quanti anni ha chi gioca a Minecraft?
Faccio una divisione per tipologie di strumenti usati dai ragazzi per giocare. Se parliamo di tablet, la fascia di età è molto bassa: dai 7-8 ai 12-13 anni.
Se parliamo di Minecraft per computer, l’età va dagli 11 anni in su, anche fino a 18-20 anni e oltre. Ad esempio, c’è tutto il mondo dei map builder, che con Minecraft creano delle cose fantascientifiche, delle vere realizzazioni artistiche. E sono adulti: studenti di architettura, di ingegneria.
Se parliamo della fascia a cui si rivolge Minecraft Education Edition, ci riferiamo alla scuola primaria e secondaria di primo grado.
Quindi Minecraft non è solo per bambini, ma è possibile usarlo a scopo formativo anche con i ragazzi più grandi.
Sicuramente. Ho visto diversi utilizzi di Minecraft con i ragazzi delle superiori e io stesso farò un percorso di alternanza scuola lavoro utilizzando Minecraft. Ad esempio, Minecraft può essere usato con le schede Arduino: se nel gioco aziono una leva, posso fare accendere un led su una scheda Arduino. E viceversa, se spingo un pulsante su una scheda Arduino, riesco a fare aprire una porta in Minecraft. Detto così sembra semplice, ma non lo è affatto: servono vari step per arrivarci. I ragazzi devono imparare a programmare e a interfacciarsi con i computer in modo un po’ più complesso.
C’è poi tutto il mondo legato alla stampa tridimensionale, che intercetta una fascia ampia di ragazzi. Minecraft non è altro che un modello virtuale tridimensionale: uno studente può modellare tridimensionalmente un oggetto e poi importarlo in Minecraft, oppure, viceversa, può costruirlo blocco dopo blocco in Minecraft e stamparlo con una stampante 3D.
Torniamo alla fascia scolastica a cui si rivolge Minecraft Education Edition, quella della scuola primaria e secondaria di primo grado. A che punto siamo con l’uso di Minecraft a scuola, quanto è diffuso?
Attualmente siamo pochi, ma vedo che c’è molto interesse. L’anno 0 è stato lo scorso anno, con la prima diffusione dello strumento Minecraft Education Edition. Confido che l’anno che verrà sarà l’anno 1. Le potenzialità sono tantissime e, per come la vedo io, ce ne saranno sempre di più.
Minecraft viene usato come supporto alle materie tradizionali? In che modo?
Minecraft può fare tutto. C’è ad esempio la possibilità di esplorare mondi antichi. Noi lo abbiamo fatto con gli Antichi Egizi: l’insegnante ha spiegato alcune cose a scuola, mentre altre le ha messe sotto forma di testo e interazioni all’interno di un mondo Minecraft. Un mondo davvero completo: c’erano la Grande Piramide, l’interazione con Cleopatra e il Faraone, l’incontro con un egittologo… Abbiamo realizzato progetti simili anche con i Greci, i Romani, i Babilonesi.
Nell’attività sui Greci, oltre alla parte esplorativa, abbiamo aggiunto una parte di costruzione: seguendo le indicazioni ricevute, gli studenti hanno costruito una scuola ateniese, con ampi spazi, libri e luoghi di incontro. Ma hanno dovuto costruire anche una scuola spartana, che era una scuola di guerra: armi dappertutto e punti di allenamento.
I ragazzi si sono divertiti a costruire, ma hanno anche capito che c’era una notevole differenza tra la realtà ateniese e quella spartana.
Ci racconti qualche altra potenzialità e case history? Offriranno sicuramente spunti interessanti ai docenti che vogliono utilizzare Minecraft Education Edition in classe.
C’è la potenzialità matematica: se incontro tre cubi, due sono rossi e uno verde, posso dirti che i due cubi sono due terzi. Tutto il discorso delle frazioni che è valido per i Lego, è valido anche per Minecraft, solo che qui i mattoncini sono infiniti.
È possibile insegnare lingue straniere: puoi inserire in un mondo Minecraft dei cartelli in inglese incompleti e chiedere di completarli ai ragazzi. I personaggi possono parlare in inglese o in qualunque altra lingua.
Per quanto riguarda la storia e la geografia, puoi anche fare geocaching o orienteering, perché Minecraft è un mondo tridimensionale dove puoi orientarti molto bene.
Un altro esempio? Abbiamo inserito i classici lavoretti che fanno tutti gli insegnanti in Minecraft, sotto forma di quadro. Sono stati messi in un Louvre virtuale e i ragazzi li hanno esposti come fossero pittori. Visto che il museo è su internet, hanno potuto partecipare le scuole di tutto il mondo, scambiandosi i propri quadri. Mi fermo, ma le possibilità sono infinite: musica, religione, economia…
Gli insegnanti sono interessati a scoprire di più su Minecraft Education Edition? E possono imparare a usarlo in modo autonomo?
Ho notato che molti insegnanti sono veramente interessati, però li incontro sempre per poco meno di un’ora e se ne vanno con un: “Avrei voluto fare di più”.
Per questo motivo, ho creato un canale YouTube, A Scuola con Minecraft, dove insegno passo passo agli insegnanti come usare Minecraft: da come installarlo, a come creare mondi e interagire. Così loro possono approfondire in modo asincrono e autonomo.
Minecraft: Education Editon è proprio pensato per insegnanti. Le versioni per tablet sono scomode da portare in classe, la versione per PC è la più completa, ma la più complessa. La versione MinecraftEdu è stata creata da insegnanti per insegnanti, così è possibile supervisionare la classe come avviene normalmente e c’è la possibilità di usare dei mondi già fatti. Io ad esempio ne ho creati tanti per la scuola primaria e sono scaricabili gratuitamente: gli insegnanti possono iniziare dal sito education.minecraft.net.
Il bello è che gli esperti massimi di Minecraft sono gli studenti che hanno in classe. Gli insegnanti possono dare delle direttive, devono avere la capacità di gestire con questo nuovo strumento l’intera classe, ma non serve che siano ferratissimi in Minecraft. Se hanno bisogno di suggerimenti o aiuto, ci sono i ragazzi.
Parliamo di competenze. Minecraft quali competenze può aiutare a sviluppare?
Le prime competenze chiave per il lavoro del 2020: complex problem solving, critical thinking e creativity. Poi ci sono la collaborazione, la negoziazione, il coordinamento con gli altri… Anni fa, quando ho scoperto Minecraft, ho visto davvero il Giardino dell’Eden: stiamo parlando di un videogioco semplice, che i ragazzi già conoscono e che ti dà tutte queste caratteristiche allo stesso tempo.
Cosa vorresti dire a chi ancora non ha scoperto il potenziale di Minecraft come strumento didattico ?
Mi piacerebbe che alcuni insegnanti cominciassero a provarlo. Invito gli insegnanti un po’ più coraggiosi, per quanto “coraggiosi” sia un termine molto grande, a provare questo mondo. Mi piacerebbe che osassero chiedere all’interno delle proprie classi di Minecraft e vedere le reazioni dei ragazzi.
E noi vogliamo amplificare l’invito di Marco Vigelini, proponendovi di fare una prova. La stessa che ha fatto lui in un’aula gremita di studenti. Provate a chiedere ai vostri studenti: “Quanti di voi sarebbero disposti ad andare a scuola di domenica? Quanti di voi sarebbero disposti ad andare a scuola di domenica alle 5 di mattina? Quanti di voi sarebbero disposti ad andare a scuola di domenica alle cinque di mattina per imparare usando Minecraft?“