Le donne nella scienza: è arrivata l’ora di parlare di “Diversity and Inclusion”

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Qualche giorno fa si è celebrata la Giornata Mondiale delle Donne e delle ragazze nella scienza, istituita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2015 con l’obiettivo di stimolare e diffondere il pieno e paritario accesso delle donne di ogni età nel mondo della tecnologia e della scienza.

Tuttavia, come riporta l’Harvard Business Review, sono ancora presenti delle significative disparità di partecipazione tra uomini e donne nello “STEM” (l’acronimo che in inglese indica la Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica): una disparità che contribuisce direttamente alla sottorappresentanza femminile nelle professioni STEM, così come alle posizioni di leadership raggiunte dalle donne.

Di conseguenza, la celebrazione di questa giornata vuole ricordare che la scienza è per tutti e tutte e che il valore dell’uguaglianza di genere deve essere pienamente rispettato se si vuole raggiungere e conservare uno sviluppo sostenibile. Indubbiamente, questa prospettiva è valida per tutte le discipline e gli ambienti della vita quotidiana, tra cui anche in azienda.

Ma a che punto si trovano le aziende e quali sono i possibili metodi da adottare per rispondere alle sfide a proposito? Cosa si intende quando si parla di Diversity and Inclusion? In questo articolo potete scoprire con noi una strategia innovativa indispensabile per creare in azienda un ambiente più inclusivo e, quindi, migliore.

Donne e scienza: cosa puoi fare?

Nonostante ci siano poche prove che dimostrino che le differenze biologiche tra i due sessi influenzino sui risultati legati al lavoro e sull’inclinazione verso le materie scientifiche, secondo i dati riportati da UNESCO, nel 2019 le donne rappresentavano solo il 30% circa tra i ricercatori in tutto il mondo nel settore pubblico, privato, accademico e di ricerca. Inoltre, numerosi studi hanno rivelato che le donne nei campi STEM pubblicano con minore frequenza i risultati delle loro ricerche rispetto ai loro colleghi uomini, guadagnano un salario inferiore e ottengono più difficilmente delle promozioni. 

Di conseguenza, il primo passo indispensabile da fare per superare il problema della disparità di genere tuttora esistente è quello di rompere tutti gli stereotipi e pregiudizi che per secoli hanno ostacolato le carriere delle donne, e di riconoscere ed affermare il ruolo fondamentale svolto dalle donne nelle comunità scientifiche e tecnologiche.

Dunque, vi presentiamo alcuni consigli per approfondire il ruolo delle donne nella Scienza e per condividere con i vostri contatti l’importanza di questo tema:

  1. Scoprite le storie personali e professionali delle scienziate che hanno rivoluzionato il mondo della scienza. Marie Curie, Rosalind Franklin, Hedy Lamarr, Mileva Maric e Lise Meitner sono un esempio delle grandi scienziate del Novecento sulle quali sono stati pubblicati numerosi libri, articoli, documentari e film. Questi si propongono di raccontare non solo i loro contributi nella scienza ma soprattutto i curiosi metodi che hanno inventato per affrontare gli ostacoli che incontravano in quanto donne, e le curiose storie che ci sono dietro ai metodi che hanno adottato per riuscire a raggiungere i loro obiettivi.
  2. Cercate informazioni sulle donne scienziate italiane che hanno realizzato un’importante scoperta. Avete trovato una scienziata che sia originaria dalla vostra regione?  
  3. Se avete scoperto delle informazioni riguardo le storie delle scienziate che vi hanno colpito particolarmente, condividetele con i vostri amici, e incentivateli a leggere il libro che avete letto o a guardare il film che vi ha impressionato, in modo da espandere il valore della parità di genere nella scienza.
  4. Incoraggiate le ragazze che hanno un talento nella scienza a seguire le proprie passioni e ad ignorare gli ostacoli e i pregiudizi che, purtroppo, sono ancora presenti nella nostra società.

Come possono rispondere le aziende per promuovere la parità di genere e l’inclusione?

Aziende, avete mai sentito parlare di Diversity and Inclusion? Con il binomio Diversità e Inclusione ci si riferisce ad un insieme di pratiche messe in atto dalle imprese con lo scopo di favorire un ambiente e una cultura aziendale che – con riferimenti all’etica, all’Employer Branding e all’innovazione – valorizzi e ricerchi la diversità.

Infatti, in un contesto globalizzato e in continuo cambiamento come quello odierno, sviluppare un approccio inclusivo rispetto alla diversità (etnia, genere, orientamento sessuale, cultura, disabilità) può portare a grandi benefici in termini di produttività e innovazione. A partire dal 2015, la società di consulenza McKinsey & Company ha pubblicato 3 report (Why diversity matters (2015)Delivering through diversity (2018)Diversity wins: How inclusion matters (2020) ) che evidenziano i benefici derivanti dall’introduzione di diversità all’interno del contesto aziendale.

Tuttavia, come riporta l’articolo “Why Diversity Programs Fail” (“Per quale ragione i programmi di diversità falliscono”), pubblicato da HBR, i metodi tradizionali di formazione non sono più sufficienti da convincere le persone a cambiare visione e mentalità sulle diversità, e per questa ragione diverse aziende americane adottano tattiche differenti, tra cui programmi che promuovono un contatto più stretto tra i diversi gruppi.  Inoltre, tra i metodi innovativi che contribuiscono allo sviluppo dell’azienda, la corretta comunicazione che porti il personale a vedere la diversità come un’occasione di confronto e arricchimento è un must, in modo che l’azienda possa rispondere alle sfide attuali, ottenendo i benefici desiderati.

Il contatto tra i diversi gruppi come strategia per combattere i pregiudizi e affrontare insieme le sfide: un esperimento di ottanta anni fa

Nel suo libro intitolato The American Soldier (1949)il sociologo americano Samuel Stouffer riporta un esperimento (non pianificato) che ha avuto luogo durante la Seconda Guerra Mondiale, e che può risultare tuttora utile nei diversi ambienti della vita quotidiana, tra cui anche in azienda. Infatti, i risultati dell’esperimento dimostrarono che con la collaborazione e il contatto è possibile combattere ed eliminare i pregiudizi presenti tra diversi gruppi di etnia e di razza.

Più specificamente, durante la Seconda Guerra Mondiale, nel fronte europeo, l’esercito americano era ancora segregato e solo le persone di pelle bianca prestavano servizio in ruoli di combattimento. Tuttavia, a causa delle alte perdite, il generale Dwight Eisenhower chiese ai volontari di colore di aggiungersi al servizio di combattimento.

Quando il sociologo di Harvard Samuel Stouffer, in congedo al Dipartimento di Guerra, ha esaminato gli atteggiamenti razziali delle truppe, ha scoperto che, nonostante il forte razzismo presente nelle società americane dell’epoca, i bianchi mostravano dei livelli minimi di ostilità razziale nei confronti delle persone di colore e una maggiore disponibilità di collaborazione, in quanto avevano un obiettivo in comune da raggiungere.  In questo contesto, negli ambienti lavorativi dove è presente l’elemento di diversità, i dipendenti che hanno funzioni, ruoli e storie diverse tra di loro, ma un obiettivo in comune, attraverso la corretta comunicazione e la collaborazione, possono creare un ambiente di inclusione che può portare all’ottenimento del risultato desiderato.

Avete mai sentito parlare di “Deep Canvassing”?

In America, fino a pochi anni fa, la diversità (soprattutto di etnia) era vista come un elemento negativo nei diversi contesti sociali, tra cui anche negli ambienti di lavoro. Purtroppo, tuttora si segnalano casi di razzismo e, secondo i dati degli ultimi vent’anni, quando si parla di posizioni di management, le donne e le minoranze etniche continuano a venire incontro ad ostacoli. 

Di conseguenza, le aziende stanno adottando diversi approcci per rispondere a questo problema e per dimostrare che la diversità all’interno dell’azienda non dovrebbe essere vista come un difetto ma come un pregio. 

Uno di questi approcci adottati in America è il Deep Canvassing: la tecnica che stimola le persone a riconoscere e riflettere sui propri pregiudizi, in modo da garantire il valore dell’inclusività nell’ambiente lavorativo, e di promuovere la social accountability

Ti interessa sapere come questa strategia di Diversity and Inclusion può aiutare la tua azienda a crescere in termini di social accountability? Contattaci per saperne di più!

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