Se la capacità di lavorare in team è una delle soft skill che le aziende maggiormente apprezzano e ricercano nei propri dipendenti, ai fini del successo di un progetto è innanzitutto fondamentale riuscire a realizzare un buon gruppo di lavoro. Ecco alcuni consigli che potrebbero aiutarti.
Lavorare in team – Passo 1: Scegli il tipo di squadra
Prima di dar forma al tuo team, è importante avere ben chiara la tipologia di squadra che vuoi creare.
Ci sono alcune variabili da considerare, come:
- la geolocalizzazione dei componenti (sono basati in un’unica azienda o dislocati in sedi differenti?)
- la durata del progetto (breve, media, lunga?)
- gli ambiti di realizzazione
Questi aspetti determinano 4 tipologie differenti di team:
- team stabili, di lunga permanenza
- team a progetto, che si formano solo in vista di una determinata mansione e terminano con essa
- team virtuali, formati da talenti sparsi per il mondo che collaborano per sviluppare un prodotto omogeneo
- team cross funzionali, che riuniscono esperti di settori differenti in previsione di un progetto comune
Lavorare in team – Passo 2: Definisci l’obiettivo
Il successo del lavoro di una squadra passa necessariamente dall’ individuazione di un obiettivo, chiaro e preciso. Seneca diceva: “Non c’è vento favorevole per marinaio che non sa a quale porto approdare”. Per lavorare in team è fondamentale identificare una mission, in modo da aver chiara la direzione verso cui orientare l’operato e capire quali strumenti scegliere, come strutturare il gruppo e quali compiti e ruoli affidare.
Definire gli obiettivi però non basta, questi devono essere misurati e monitorati. Realizzare uno schema che indichi chiaramente l’obiettivo e le principali tappe per raggiungerlo può essere un buon punto di partenza.
Lavorare in team – Passo 3: Scegli le persone giuste
Il successo di una squadra spesso dipende dalle sinergie e dalle interazioni che si vengono a creare in un clima di eterogeneità. Lavorare in team richiede la capacità di cooperare con persone dalle differenti personalità, competenze ed esperienze.
Ecco alcune personalità che di cui potresti aver bisogno nel tuo team:
- Il bastian contrario, colui che va a sinistra quando tutti vanno a destra e che spesso ha opinioni diverse dalla maggioranza. Sebbene fastidioso, in un team può essere fonte di stimolo per valutare aspetti da prospettive differenti.
- La bocca della verità o il candido, ossia colui che senza malizia o secondi fini espone la realtà dei fatti e ciò che pensa veramente.
- Il curioso, persona con un livello di entusiasmo sempre alto e costante, è colui che trova uno stimolo in ogni cosa e che, grazie alle sue domande, porta il gruppo alla riflessione.
- L’estroverso, quel soggetto che più degli altri ha bisogno di interagire e condividere attivamente.
- L’introverso, persona più riflessiva che necessita di minori input esterni per dare il meglio di sé.
- Lo sfidante/il competitivo, elemento che più di altri ha nel sangue la competizione e che di conseguenza spinge il gruppo a dare sempre il massimo.
- Lo scherzoso, colui che ha sempre la battuta pronta e smorza i toni. Più ci si diverte più un gruppo sarà coeso e aumenterà il piacere di lavorare insieme, si ridurrà lo stress, aumenteranno la creatività, la comunicazione, l’unione di squadra e la fiducia reciproca.
Lavorare in team – Passo 4: Costruisci la tua squadra
Hai definito il tipo di team di cui hai bisogno, chiarito gli obiettivi da raggiungere e scelto i membri del tuo team: la loro eterogeneità è un punto di forza, ma solo se saprai trasformarli in una squadra unita. Come fare?
Trovare associazione tra team di lavoro e team sportivi è ormai diventata una consuetudine, ma oggi ci vogliamo concentrare in particolare su uno sport che più di tutti unisce queste due realtà: il Rugby. Ma quali sono le caratteristiche che rendono il Rugby lo sport perfetto per trasformare un gruppo di persone in un team vincente?
Si tratta di:
- fare dell’eterogeneità un valore aggiunto,
- essere organizzati e focalizzati,
- avere un metodo condiviso,
- avere elasticità mentale,
- avere una motivazione di gruppo e non solo individuale,
- sostenere la crescita di squadra e il perseguimento dell’obiettivo.
Il ciclo virtuoso che ne consegue comporta coesione, relazione tra i componenti, maggiore produttività e maggior soddisfazione e senso di realizzazione.
È molto importante che ogni membro abbia bene in mente il proprio ruolo per riuscire ad operare in autonomia, evitando di interferire con l’operato altrui.
Lavorare in team: Passo 5 – Diventa un buon leader
Ogni squadra che si rispetti necessita di un buon team leader, il capo saldo e punto di riferimento, in grado di responsabilizzare, dare fiducia e guidare il team. Non tutti nascono per fare il capo e il rischio è quello di trovarsi a indossare un vestito di qualche taglia in più. Se a volte capita anche a te di provare questa sensazione, ti consigliamo di leggere questa piccola lista di caratteristiche che un buon leader dovrebbe avere.
Un buon capo:
- Comunica. Comunicare con il proprio team è fondamentale, il buon capo comunica durante tutto il percorso, dalla creazione alla conclusione del progetto. Diventa importante organizzare riunioni strutturate che dovranno essere pianificate, preparate ed eseguite seguendo una precisa tabella di marcia. Seguire un’attenta pianificazione aiuterà ad ottimizzare tempi e risultati evitando di “sprecare” tempo prezioso.
- Condivide le decisioni. Il leader non dovrebbe scegliere da solo, di fronte a nuove iniziative e cambiamenti della strategia dovrebbe coinvolgere tutti i membri nella discussione. Un buon strumento per raccogliere idee, opinioni e punti di vista del team è il brainstorming.
- Considera i talenti. Il buon capo conosce tutti i suoi membri e disegna il progetto di lavoro insieme a loro. Nella suddivisone delle mansioni i compiti andrebbero affidati non solo sulla base di competenze e capacità ma anche considerando passioni e ambizioni del singolo.
- Ha fiducia nel suo team. Soprattutto nell’ambito di mansioni creative, sapere di essere ritenuto affidabile dal proprio capo, ad esempio per quanto riguarda la risoluzione di problemi o il rispetto delle scadenze, favorisce l’autostima e di conseguenza la creatività dei singoli.
- È sensibile. In caso di gravi problemi, evita di biasimare pubblicamente il responsabile di un errore o di una mancata consegna, ma organizza incontri ad hoc, di persona o tramite e-mail. Il rimprovero pubblico può peggiorare l’atmosfera incrementando tensioni e timori.
- Aiuta i membri ad essere indipendenti. Essere leader non significa avere il monopolio sulle idee e sulle decisioni. Al contrario, un buon leader sprona i propri compagni a scegliere e a riflettere in autonomia. Anche se inizialmente potrà risultare difficile col tempo favorirà maggiore autonomia e indipendenza.
Lavorare in team – Passo 6: Gestisci le criticità
Quando il gruppo supera la soglia della sana condivisione di differenti punti di vista il conflitto è inevitabile. Vivere il conflitto coinvolge emozioni, percezioni e azioni, pertanto cercare di risolverlo richiede di lavorare su ognuno di questi livelli. Il processo si suddivide in tre step:
- Preparare alla risoluzione: è necessario riconoscere il problema, condividerlo e coinvolgere l’intero team per risolverlo.
- Capire la situazione: è necessario capire le posizioni di ogni componente, le informazioni e conoscenze fondanti e disgregare ulteriori fazioni interne.
- Raggiungere l’accordo: dopo aver chiarito apertamente le posizioni di tutti si decide quale strada intraprendere, concordando eventuali ulteriori analisi e valutazioni.