Spesso ci vuole creatività per risolvere i problemi! E se non sei un creativo? Hai già sentito parlare dell’approccio Design Thinking? In questo articolo vediamo di che cosa si tratta e come, in azienda, può aiutarci a raggiungere soluzioni a problemi apparentemente irrisolvibili.
“Design Thinking cosa? Io non sono mica un grafico!” Se questo è ciò che pensi quando senti nominare questa parola, non sei l’unico! In realtà, non bisogna avere particolari doti creative per applicare questa tecnica. Quando parliamo di Design Thinking ci riferiamo ad una metodologia utilizzata in molteplici ambiti aziendali per trovare soluzioni a problemi più o meno complessi. È un processo antropocentrico che molto più di altri si focalizza sull’uomo e sui suoi bisogni. Talvolta basta cambiare punto di vista o sostituire alcune parole per raggiungere l’idea geniale.
Il Design Thinking inizia ad essere introdotto nel mondo del business in seguito a scarsa creatività e capacità di creare prodotti adatti a soddisfare le esigenze dei clienti. Questa metodologia, infatti, è completamente centrata sull’individuo, sul suo background etnografico, comportamento, pensiero, abitudini e sui suoi bisogni profondi. In fondo siamo tutti consumatori critici e attenti in cerca di prodotti che soddisfino i nostri bisogni.
Design Thinking – 5 fasi
Il Design Thinking è un metodo che permette di comprendere problemi individuando dati ed elementi fondamentali per raggiungere soluzioni appropriate e ottimali. Gli elementi chiave di questa metodologia corrispondono a interazioni con team e clienti, progettazione del processo, approccio Learning by Doing seguito dalla costruzione di prototipi. Analizzando questo processo identifichiamo 5 fasi differenti: Empatia, Definizione, Ideazione, Prototipo, Test. Vediamo passo passo di che cosa si tratta e come applicare ogni passaggio all’interno di progetti aziendali.
- Empatia: dal greco en “dentro” e -pátheia ‘-patia’, significa avere la capacità di mettersi nei panni dell’altro e percepirne in profondità il suo stato d’animo. Prima di giungere alla soluzione del problema è necessario comprendere a fondo ogni aspetto; in questo caso significa valutare e ponderare esperienze, comportamenti, motivazioni e bisogni delle persone interessate. In questa fase è fondamentale ottenere quante più informazioni possibile.
- Definizione: in questo passaggio assembliamo e analizziamo le informazioni. Una volta individuato l’aspetto che desideriamo migliorare è cruciale focalizzare l’attenzione sull’individuo e porre molta attenzione alle parole che utilizziamo. Ad esempio, immaginiamo di partecipare ad una riunione con il product manager dell’azienda. L’obiettivo dell’incontro è, ad esempio, capire come incrementare il fatturato e quindi la vendita dello zucchero di canna non raffinato. Piuttosto che affermare “Abbiamo bisogno di aumentare la quota di mercato dello zucchero di canna tra i giovani del 10%” possiamo affermare: “I giovani adolescenti hanno bisogno di mangiare cibi naturali e meno elaborati per una crescita sana ed equilibrata.” Questo permette sia di vedere ogni aspetto da nuovi punti di vista, sia di focalizzarsi sui bisogni dei clienti.
- Ideazione: in questo step i diversi membri del team sono pronti a generare idee e pensare fuori dagli schemi. Ci sono moltissime tecniche per favorire la nascita di nuove idee. Tra queste ricordiamo: il Brainstorming: tecnica utilizzata per stimolare il pensiero libero e privo di giudizi all’interno di un team; il Brainwriting: prevede che ogni partecipante scriva le proprie idee su fogli di carta che poi consegna al proprio vicino il quale a sua volta farà lo stesso. Si crea una concatenazione di idee che solo a ciclo concluso verranno commentate a voce; lo Scamper: questa tecnica si basa sulla formulazione di una serie di domande riguardo ad un determinato prodotto, con l’obiettivo di individuare idee creative sia per la sua implementazione sia per l’ideazione di novità.
- Sviluppare un prototipo: in questa fase si concretizzano le idee e le informazioni ricavate. Solitamente, il team di progettazione produce molteplici versioni del prodotto. I prototipi vengono condivisi e testati o dal team stesso, oppure da un piccolo gruppo di persone tramite ricerche qualitative e focus group. L’obiettivo di questo passaggio è identificare la soluzione migliore a fronte di tutti i problemi individuati. In questo step il team raggiunge una maggior consapevolezza sul prodotto, su quali aspetti migliorare e su cosa invece è stato migliorato.
- Test: giunti a questo stadio viene testato il prodotto completo e assemblato di tutti gli elementi valutati in precedenza.
Nessuna delle fasi descritte segue un ordine sequenziale, anzi, spesso alcuni step si verificano in parallelo. Possiamo intendere questi passaggi come una linea guida in cui ogni fase contribuisce allo sviluppo del progetto senza imporre un preciso ordine di sviluppo.