Bett Show 2016: novità dal futuro della scuola

Si è conclusa l’edizione 2016 del Bett Show, la fiera internazionale sulle nuove tecnologie per la didattica. Come sarà il futuro della scuola?

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Si è conclusa l’edizione 2016 del Bett Show, la fiera internazionale sulle nuove tecnologie per la didattica. Come sarà il futuro della scuola?

bett show - tecnologie innovative istruzione

Sabato 23 gennaio 2016 si è chiusa a Londra una delle più importanti fiere internazionali dedicate a scuola, didattica e nuove tecnologie: il Bett Show. Nato nel 1985 come Hi Technology and Computers in Education Exhibition, è da trentuno anni un appuntamento fisso per chi si occupa di educazione e formazione.

Al Bett Show, non può mancare Sua Maestà il coding

Uno dei temi principali di questa edizione è stato il pensiero computazionale. Genitori e insegnanti stanno cercando un modo per insegnare agli adulti di domani come guardare i problemi in prospettiva, così che riescano a trovare le soluzioni più efficaci e più efficienti per risolverli.

Nel coding – in italiano “programmazione in senso informatico” – si insegna ai bambini come costruire semplici righe di codice a partire da comandi visuali in blocchi.  Al bambino viene data una missione da portare a termine, con degli ostacoli piccoli ma non evitabili. L’unico modo per superali è capire come sfruttare gli strumenti a disposizione, usando creatività e ingegno.

Molte delle conferenze e dei workshop del Bett Show 2016 hanno trattato l’efficacia di questo metodo per lo sviluppo del problem solving, presentando prodotti appositi e offrendo prove gratuite degli stessi. Ciò dà un’idea ben precisa della forza del fenomeno.

BBC Micro:bit

Nell’ambito del coding (ma non solo), il BBC Micro:bit è stato un altro grande protagonista del Bett Show 2016. Sono state molte le conferenze ad esso dedicate e tantissimi i visitatori del padiglione, attirati dalla muraglia di micro:bit che faceva bella mostra di sé.

Il micro:bit è un micro computer programmabile in pochi minuti usando un linguaggio visuale. Il software necessario è disponibile sul sito dedicato: basta scaricarlo su qualsiasi tablet o PC, programmare e scaricare il codice sul micro:bit. Sarà disponibile anche una pagina web con un simulatore, per testare le proprie creazioni prima di trasferirle sul dispositivo.

La BBC ne consegnerà uno a ciascun bambino inglese di sette anni. L’obiettivo è sviluppare le abilità tecniche dei piccoli inglesi e affinarne il pensiero logico. Si spera anche di suscitare un maggiore interesse verso le materie scientifiche e tecnologiche, caratterizzate da un’ormai cronica carenza di menti.

Purtroppo l’Italia dovrà aspettare ancora qualche mese, prima che i propri giovani scienziati possano mettere le mani sul micro:bit. Le anteprime giunte dal Bett Show 2016 fanno però intendere che ne varrà la pena.

Giocare a studiare

minecraft - videogioco educativo - bett show 2016Altro tema cardine è stato come applicare il digitale all’insegnamento di stampo più tradizionale. Non solo scienze e ingegneria, quindi, ma anche letteratura, storia e arte.

I videogiochi, un tempo acerrimi nemici di studio e compiti in classe, diventano preziosi alleati per spiegare in maniera coinvolgente e creativa anche i concetti più ostici. Sono inoltre uno strumento per creare diversi livelli di insegnamento all’interno della classe, così da venire incontro alle esigenze di tutti i bambini senza sacrificare né chi è più avanti né chi è più indietro.

Un esempio emblematico in tal senso è Minecraft.

Minecraft è un gioco “open world”, nel quale il giocatore può muoversi come desidera e può interagire con l’ambiente circostante senza vincoli di quest o di storia. L’elemento di maggiore interesse, però, è la possibilità per il giocatore di costruire il proprio mondo con dei cubi di colori e texture diverse.

Quest’ultima opzione ha reso Minecraft un vero e proprio strumento didattico in molte scuole. Grazie alla possibilità di creare mondi virtuali, i professori possono infatti tenere lezioni interattive e divertenti riguardanti tutte le materie. Possono insegnare storia facendo muovere gli studenti nella Roma antica; matematica chiedendo loro di risolvere operazioni con i cubi a disposizione; astronomia visitando il sistema solare a bordo di una navicella.

Microsoft ha deciso di venire incontro alla fantasia dei professori e ha presentato Minecraft: Education Edition. Questa nuova edizione è pensata appositamente per l’uso in classe, con dei permessi speciali riservati all’account dei docenti e una modalità multi giocatore pronta ad accogliere fino a trenta studenti. Inoltre, i professori potranno condividere sui social i progetti e le lezioni sviluppate: un modo per rendere partecipi anche i genitori.

La nuova edizione di Minecraft è stata protagonista del workshop “Minecraft in Education”. Durante l’incontro, i professori hanno avuto modo di toccare con mano le potenzialità del gioco e hanno imparato come usarlo per fare lezione.

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